PuntoSostenibile

"Mercanti di dubbi" vince il Premio Pagine di sostenibilità 2025

Il libro che smonta la fabbrica della disinformazione

di Annamaria Duello
pubblicato il 03/09/2025

"Un libro necessario nel nostro tempo, quando la scienza viene troppo spesso messa in discussione. Pagine che diventano un vero presidio per difendersi dalle dinamiche della disinformazione scientifica, dalla manipolazione e dal negazionismo climatico".

Con queste motivazioni la Giuria del Premio Pagine di sostenibilità, sezione Saggistica del contest Vivere a Spreco Zero, ha assegnato il premio della quinta edizione al volume Mercanti di dubbi.

La cerimonia di premiazione di Pagine di sostenibilità 2025 si terrà giovedì 25 settembre a Roma, presso lo Spazio Europa della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e del Parlamento europeo. Interverrà il direttore editoriale di Edizioni Ambiente, Marco Moro, mentre Naomi Oreskes ed Erik Conway parteciperanno in collegamento dagli Stati Uniti.


Mercanti di dubbi

Come un manipolo di scienziati ha nascosto la verità, dal fumo al riscaldamento globale
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Disponibile anche in versione digitale

Il saggio, firmato dagli storici della scienza statunitensi Naomi Oreskes ed Erik Conway, è tornato quest’anno in libreria in una nuova edizione a quindici anni dall’uscita, arricchita dalla prefazione del giornalista e divulgatore scientifico Massimo Polidoro e da un’intervista a Naomi Oreskes, curata da Emanuele Bompan, direttore della rivista Materia Rinnovabile, che ripercorre l’evoluzione della disinformazione nell’ultimo quindicennio.

Mercanti di dubbi mette a nudo i meccanismi della manipolazione mediatica e delle strategie di negazione della crisi climatica, dal neotrumpismo alla campagna contro il Green Deal europeo. Come sottolinea Polidoro nella prefazione, "questo libro è un’arma di difesa: non per attaccare, ma per proteggerci".

Divenuto un bestseller internazionale fin dalla prima pubblicazione nel 2010, il saggio ha segnato un punto di svolta grazie a un’indagine accurata su come un ristretto gruppo di scienziati, sostenuto da potenti lobby industriali e politiche, abbia diffuso dubbi e incertezze su temi cruciali: dal fumo al cambiamento climatico, dalle piogge acide al buco nell’ozono.

Il lavoro di Oreskes e Conway mostra con chiarezza come la cosiddetta strategia del dubbio (creare l’illusione di una controversia scientifica dove non esiste) sia stata impiegata per ritardare decisioni politiche e difendere gli interessi economici di intere industrie.

Le tecniche usate negli anni Cinquanta e Sessante per negare i rischi del fumo, apparentemente lontane nel tempo, si rivelano oggi più attuali che mai: proprio da quei modelli sono nate le moderne strategie di disinformazione sul clima. L’industria fossile, i think tank conservatori e alcuni settori politici hanno infatti ripreso e aggiornato quegli strumenti per rallentare o bloccare le politiche ambientali.

Tradotto in numerosi Paesi, Mercanti di dubbi è diventato un testo di riferimento per studiosi, giornalisti, attivisti e lettori consapevoli. Un libro che continua a parlare con forza anche nell’era digitale, in cui la disinformazione corre più veloce che mai.