Il grande mito

Come il business ha creato la leggenda del libero mercato e ci ha insegnato a odiare il governo

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Conclusione

1. Butler B.E., “Law and Economics”, Internet Encyclopedia of Philosophy, visitata il 12 maggio 2022, https://iep.utm.edu/law-and-economics/. Si veda anche Posner R., “The Law and Economics Movement, Richard T. Ely Lecture”, The American Economics Review, 77, n° 2, 1987, 1-13

2. Rodgers D.T., Age of Fracture, Harvard University Press, Cambridge, MA, 2012, 58-59

3. Citato in Ibidem, 59

4. Posner R.A., A Failure of Capitalism: The Crisis of ‘08 and the Descent into Depression, Harvard University Press, Cambridge, MA, 2009, 326

5. Ibidem, xii

6. Ibidem, 285

7. Ibidem, 306. Si veda anche Baradaran M., “The Neoliberal Looting of America”, New York Times, 2 luglio 2020, https://www.nytimes.com/2020/07/02/opinion/private-equity-inequality.html

8. Alcuni Democratici, tra cui i più noti sono Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, si dichiarano apertamente socialisti, e molti giovani mettono in discussione il capitalismo. Mentre il 60% dei baby boomer ne ha una visione molto o abbastanza favorevole, solo il 49% della generazione Z ne ha una buona opinione. Il 64% di questi ultimi afferma che voterebbe per un socialista; tra i millennial la percentuale è del 70%. Si veda Kight S.W., “70% of Millennials Say They’d Vote for a Socialist”, Axios, 28 ottobre 2019, https://www.axios.com/millennials-vote-socialism-capitalism-decline-60c8a6aa-5353-45c4-9191-2de1808dc661.html. Si veda anche Konczal M., Freedom from the Market: America’s Fight to Liberate Itself from the Grip of the Invisible Hand, New Press, New York 2021. La nostra preoccupazione non è però il socialismo, bensì le prospettive di un capitalismo adeguatamente regolamentato.

9. Ryssdal K., Corban A., “Is Congress About to Regulate Big Tech?”, Marketplace, 24 giugno 2021, https://www.marketplace.org/2021/06/24/is-congress-about-to-regulate-big-tech/

<10. Kanter J., Reponses to Questions for the Record, Committee on the Judiciary, 18 ottobre 2021, https://www.judiciary.senate.gov/imo/media/doc/Kanter%20Responses%20to%20Questions%20for%20the%20Record.pdf

11. Kanter J., “Antitrust Enforcement: The Road to Recovery”, presentazione allo Stigler Center della University of Chicago, Chicago, Illinois, 21 aprile 2022, https://www.justice.gov/opa/speech/assistant-attorney-general-jonathan-kanter-delivers-keynote-university-chicago-stigler#_ftn1

12. Ibidem. Come già detto, Kanter ha sottolineato che gli accademici avevano scritto 831 articoli sullo “standard di benessere del consumatore” – l’idea promossa da Robert Bork – anche se questa espressione non compare in nessun punto nello statuto.

13. Romer P., citato in Lohr S., “Once Tech’s Favorite Economist, Now a Thorn in Its Side”, New York Times, 20 maggio 2021, https://www.nytimes.com/2021/05/20/technology/tech-antitrust-paul-romer.html

14. Scott Morton F., citata in Lohr S., “Once Tech’s Favorite Economist”, cit.

15. Bernstein M.A., A Perilous Progress: Economists and Public Purpose in Twentieth-Century America, Princeton University Press, Princeton, NJ, 2001, 173

16. Ibidem. La fonte originale è Williams W.A., The Contours of American History, World Publishing Company, Cleveland 1961

17. Carter Z.D., “The End of Friedmanomics”, New Republic, 17 giugno 2021, https://newrepublic.com/article/162623/milton-friedman-legacy-biden-government-spending. Ad Harvard, George Serafeim sta sviluppando nuovi metodi di contabilità aziendale che includono gli effetti dei prodotti e delle operazioni aziendali sulle persone e sull’ambiente, ma è un’eccezione. Si veda Kishan S., “How Wrong was Milton Friedman? Harvard Team Quantifies the Ways”, Bloomberg, 1° dicembre 2020, https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-12-01/how-wrong-was-milton-friedman-harvard-team-quantifies-the-ways

18. Carter Z.D., “The End of Friedmanomics”, cit.

19. Badger E., “A Nobel-Winning Economist Goes to Burning Man”, New York Times, 5 settembre 2019, https://www.nytimes.com/2019/09/05/upshot/paul-romer-burning-man-nobel-economist.html

20. Henderson R., Reimagining Capitalism in a World on Fire, PublicAffairs, New York 2020, 19

21. Ibidem, 27

22. Appelbaum B., “50 Years of Blaming Milton Friedman. Here’s Another Idea”, New York Times, 18 settembre 2020, https://www.nytimes.com/2020/09/18/opinion/milton-friedman-essay.html. Si veda anche l’argomentazione più completa in Appelbaum B., The Economists’ Hour: False Prophets, Free Markets, and the Fracture of Society, Little, Brown, New York 2019

23. Tures J., “Americans Trust Businesses More Than Government – Except Social Media, Which They Hate”, Observer, 12 agosto 2020, https://observer.com/2020/08/polls-americans-trust-businesses-more-than-government-except-social-media/

24. Bradner E., “Trump’s Big Lie About 2020 Results Suffers Legal and Political Blows in Key Swing States”, CNN, 27 giugno 2021, https://www.cnn.com/2021/06/27/politics/2020-election-falsehoods-voting/index.html; Blake A., “Trump’s ‘Big Lie’ Was Bigger than Just a Stolen Election”, Washington Post, 12 febbraio 2021, https://www.washingtonpost.com/politics/2021/02/12/trumps-big-lie-was-bigger-than-just-stolen-election/; Pengelly M., “Romney: Trump’s Lie that He Lost 2020 Election from Voter Fraud ‘Like WWF’”, Guardian, 27 giugno 2021, https://www.theguardian.com/us-news/2021/jun/27/mitt-romney-donald-trump-big-lie-2020-election

25. Cullen A., “How to Quash the Resentments that Cleave Us”, Washington Post, 8 gennaio 2021, https://www.washingtonpost.com/opinions/how-to-quash-the-resentments-that-cleave-us/2021/01/08/474f54b6-51f2-11eb-bda4-615aaefd0555_story.html

26. Romney M., “Romney Condemns Insurrection at U.S. Capitol”, Comunicato stampa, 6 gennaio 2021, https://www.romney.senate.gov/romney-condemns-insurrection-us-capitol

27. Per una difesa stimolante dell’idea che abbiamo bisogno di una versione progressista dei diritti degli Stati, si veda Shuman M.H., “The Promise of a Million Utopias”, in New Systems Reader: Alternatives to a Failed Economy, Speth J.G., Courrier K. (a cura di), Routledge, New York 2020, 20-36. Sulla questione se gli Stati Uniti siano troppo grandi per essere governati, si veda Gross N., “Is the United States Government Too Big?”, New York Times, 11 maggio 2018, https://www.nytimes.com/2018/05/11/opinion/sunday/united-states-too-big.html

28. Klement J., “Red States, Blue States: Two Economies, One Nation”, Enterprising Investor, 13 marzo 2018, https://blogs.cfainstitute.org/investor/2018/03/13/red-states-blue-states-two-economies-one-nation/. Complessivamente, gli Stati “blu” hanno uno Human development index (Hdi) simile a quello dei Paesi Bassi, mentre quelli “rossi” sono più vicini alla Russia. Si veda anche Chiariello P., “8 Economic Indicators: Are Red or Blue States Better?”, Applied Sentience, 30 luglio 2020, https://appliedsentienc.com/2020/07/30/economics-are-red-or-blue-states-better/. Sulle morti per arma da fuoco, si veda Weigend Vargas E., “Gun Violence in America: A State-by-State Analysis”, Center for american progress, 20 novembre 2019, https://www.americanprogress.org/issues/guns-crime/news/2019/11/20/477218/gun-violence-america-state-state-analysis/

29. Muro M., Whiton J., “America Has Two Economies – and They’re Diverging Fast”, Brookings, blog, 19 settembre 2019, https://www.brookings.edu/blog/the-avenue/2019/09/10/america-has-two-economies-and-theyre-diverging-fast/. Per un’analisi del motivo per cui si sono sviluppati e persistono i principali modelli di voto, si veda anche Gelman A., Red State, Blue State, Rich State, Poor State: Why Americans Vote the Way They Do, Princeton University Press, Princeton, NJ, 2008. Si veda anche Hacker J.S., Pierson P., American Amnesia: How the War on Government Led Us to Forget What Made America Prosper, Simon & Schuster, New York 2016, 355-356

30. Se molti Repubblicani si sono fissati sul mito di un governo limitato, non è perché questo li avvantaggi materialmente, dal punto di vista sia economico sia personale; gli Stati che ricevono più contributi federali danno i margini elettorali più alti ai Repubblicani. Dean Lacy osserva che “il rapporto tra la spesa federale e ogni dollaro di gettito fiscale proveniente da uno Stato è correlato positivamente al margine repubblicano: più spesa federale per ogni dollaro di tasse è associata a una più alta percentuale di voto per i repubblicani”. Egli osserva che è possibile che questi ultimi sappiano che i loro Stati ricevono grandi quantità di fondi federali, ma non amino il modo in cui vengono spesi, per esempio per i progetti idrici federali. La nostra esperienza di vita, di lavoro e di viaggio nel West suggerisce che la risposta è più probabilmente di tipo ideologico: molti abitanti degli Stati rossi “non amano” il governo federale e non sopportano la loro dipendenza da esso. Lacy ha anche osservato che “un’implicazione del paradosso fiscale federale potrebbe essere che i democratici del Nord-Est, dei Grandi Laghi e della costa del Pacifico potrebbero diventare sostenitori dei diritti degli Stati e di un governo federale più ridotto”. Lo abbiamo pensato spesso, ma finora non è emerso alcun segnale concreto in tal senso. Lacy D., “Why Do Red States Vote Republican While Blue States Pay the Bills?”, Paper presentation, Annual meeting of the American political science association, Toronto, Ontario, 3-6 settembre 2009, 14, 25, consultato il 23 luglio 2021, https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=1451268

31. Gelman A., Red State, Blue State, cit.

32. Semmai, i dati demografici vanno nella direzione opposta, con gli abitanti dell’Est di orientamento liberale che si trasferiscono in luoghi come l’Arizona, che ora sono diventati molto più viola. Si vedano Gelman A., Red State, Blue State, cit.; Hacker J.S., Pierson P., American Amnesia, cit.

33. “Utah Income Tax Calculator”, SmartAsset, consultato il 23 luglio 2021, https://smartasset.com/taxes/utah-tax-calculator

34. “Programs and Services for Individuals”, USda rural development, visitato il 30 aprile 2021, https://www.rd.usda.gov/programs-services/programs-services-individuals

35. Madrick J., The Case for Big Government, Princeton University Press, Princeton, NJ, 2008, xv

36. Dionne E.J. Jr, Why the Right Went Wrong: Conservatism-from Goldwater to Trump and Beyond, Simon & Schuster, New York 2016, 444. Il suo commento conferma un’osservazione del politologo Jonathan Schlefer, citata da Binyamin Appelbaum: “Cambridge, in Inghilterra, vedeva il capitalismo come intrinsecamente problematico; Cambridge, in Massachusetts, arrivò a vedere il capitalismo come semplicemente bisognoso di una messa a punto”. Appelbaum B., The Economists’ Hour, cit., 17

37. Nel 2016 era pari al 22,7% del Pil; nel 2019 al 21%; nel 2022 al 33%, spinto dalla spesa legata al COVID-19, https://ourworldindata.org/grapher/total-gov-expenditure-gdp-wdi?time=2019

38. “Central government expenditure as share of GDP, 1972 to 2020”, Our World in Data, https://ourworldindata.org/grapher/total-gov-expenditure-gdp-wdi?tab=chart&country=USA~PAN~PER~BTN~CAN~DNK~European+Union~DEU~FRA. Dei “tre grandi” Paesi che si sono industrializzati per primi – Regno Unito, Germania e Stati Uniti – questi ultimi sono quelli che spendono meno. La spesa pubblica nei tre i Paesi ha avuto un’impennata durante la Seconda guerra mondiale, è calata al termine del conflitto e poi ha iniziato una crescita costante. Nel Regno Unito la spesa è diminuita drasticamente negli anni in cui Margaret Thatcher era primo ministro, in parte a causa dell’influenza degli economisti conservatori, che imputavano la stagflazione a tale aumento della spesa pubblica. Questa può essere stata troppo alta, ma probabilmente non è stata uno dei fattori principali della stagflazione; una spiegazione più probabile è che le economie fossero nel loro ciclo negativo e che l’inflazione sia stata innescata dallo shock esogeno del drammatico aumento dei prezzi del petrolio. Si vedano Madrick J., The Case for Big Government, cit., 6, e la discussione nel cap. 12

39. Madrick J., The Case for Big Government, cit., 6

40. Comprendere il bilancio federale può essere una sfida, perché la maggior parte delle analisi distingue tra spese obbligatorie e discrezionali. Circa il 60% di tutta la spesa federale è “obbligatoria”, determinata da formule scritte nella legge piuttosto che da stanziamenti annuali: Social security, Medicare, Medicaid e sussidi per i veterani. Circa l’8% del bilancio federale è destinato agli interessi sul debito. Di ciò che resta, più della metà (circa il 55% negli ultimi anni) va alle spese militari (di vario tipo). Quelli che molti di noi considerano “programmi governativi” – istruzione, trasporti, assistenza sanitaria – ricevono una piccola parte: circa il 5-7% del bilancio discrezionale, o circa il 3% del bilancio totale. Per esempio, secondo il Congressional budget office, la spesa discrezionale totale non legata alla difesa – ossia l’intera spesa federale del 2019 per tutti i programmi governativi non legati alla difesa – è stata di 661 miliardi di dollari su un bilancio totale di 4.400 miliardi di dollari. In questo modo, è facile capire perché molte persone sono sensibili alle argomentazioni sullo spreco e sull’inefficienza del governo. La maggior parte della spesa federale è destinata a voci invisibili nella nostra vita quotidiana finché non andiamo in pensione, e a quel punto la maggior parte dei nostri giorni per il voto è passata. E non è chiaro che cosa si possa fare per il debito nazionale. Si veda “How Does the Federal Government Spend Their Money?” in Tax Policy Center’s Briefing Book, Tax policy center – Urban institute e Brookings institution, 2020, consultato il 22 luglio 2021, https://www.taxpolicycenter.org/briefing-book/how-does-federal-government-spend-its-money; “The Federal Budget in 2019: An Infographic”, Congressional budget office, 15 aprile 2020, https://www.cbo.gov/publication/56324

41. Per una panoramica della spesa militare statunitense in percentuale del Pil dal 1960, si veda https://www.macrotrends.net/countries/USA/united-states/military-spending-defense-budgetary. La spesa militare in percentuale del Pil ha raggiunto nel 1967un picco al 9,4%, per poi scendere, con alti e bassi, fino a un minimo del 3,1% nel 2000. Ha iniziato a risalire nel 2001, raggiungendo un picco del 4,9% nel 2010, per poi stabilizzarsi alla fine degli anni Dieci del Duemila intorno al 3,5%.

42. Per una sintetica discussione circa la “contraddizione conservatrice” della poca, se non nulla disponibilità a discutere il ruolo della spesa militare nel bilancio federale, si veda Gerstle G., Liberty and Coercion: The Paradox of American Government from the Founding to the Present, ed. riveduta, Princeton University Press, Princeton, NJ, 2015, 326-327. Egli osserva che questa non è solo una contraddizione in termini di dimensioni del governo federale, ma anche nella misura in cui il governo federale, attraverso le commesse militari, dirige di fatto una parte importante dell’economia americana.

43. “Discretionary Spending in 2019: An Infographic”, Congressional budget office, 15 aprile 2020, https://www.cbo.gov/publication/56326

44. Ibidem.

45. Koshgarian L., “Trump’s 2021 Budget Gives 55% to the Military”, National priorities project, 10 febbraio 2020, https://www.nationalpriorities.org/blog/2020/02/10/trumps-2021-budget-gives-55-military; il valore in dollari per il 2020 era di 714 miliardi di dollari. “Discretionary Spending in 2019: An Infographic”, cit.

46. Mehta A., Gould J., “Biden requests $715B for Pentagon, hinting at administration’s future priorities”, Defense News, 9 aprile 2021, https://www.defensenews.com/breaking-news/2021/04/09/biden-requests-715b-for-pentagon-hinting-at-administrations-future-priorities/; Jaffe A., “Biden authorizes $768.2 billion in defense spending, percent increase”, PBS.org, 28 dicembre 2021, https://www.pbs.org/newshour/politics/biden-authorizes-768-2-billion-in-defense-spending-a-5-increase

47. Kehrt S., “The U.S. Military Emits More Carbon Dioxide In the Atmosphere than Entire Countries like Denmark or Portugal”, Inside Climate News, 18 gennaio 2022, https://insideclimatenews.org/news/18012022/military-carbon-emissions/; McCarthy N., “Report: The U.S. Military Emits more CO2 Than Many Industrialized Nations”, Forbes, 13 giugno 2019, https://www.forbes.com/sites/niallmccarthy/2019/06/13/report-the-u-s-military-emits-more-co2-than-many-industrialized-nations-infographic/?sh=4c482cbd4372

48. In percentuale del Pil, nel 2021 gli Stati Uniti avevano in previsione una spesa del 3,5% per le forze armate. In confronto, il Regno Unito spende il 2,2%, la Francia l’1,9%, l’Italia l’1,5% e il Canada l’1,3%. Szmigiera M., “Military expenditure as percentage of gross domestic product in highest spending countries 2021”, Statista, 29 aprile 2022, https://www.statista.com/statistics/266892/military-expenditure-as-percentage-of-gdp-in-highest-spending-countries/

49. “U.S. Defense Spending Compared to Other Countries”, Peter G. Peterson foundation, 13 maggio 2020, https://www.pgpf.org/chart-archive/0053_defense-comparison. Si veda anche Szmigiera M., “Military expenditure”, cit.; McCarthy N., “The Countries with the Highest Military Expenditure in 2020”, Forbes, 28 aprile 2021, https://www.forbes.com/sites/niallmccarthy/2021/04/28/ the-countries-with-the-highest-military-expenditure-in-2020-infographic/?sh=32aad18b4e80

50. Posner R.A., A Failure of Capitalism, cit., 107-112

51. La citazione esatta è: “La mano invisibile di Adam Smith – l’idea che i liberi mercati portino all’efficienza come se fossero guidati da forze invisibili – non è visibile, almeno in parte, perché non c’è”. Stiglitz J., “There Is No Invisible Hand”, Guardian, 20 dicembre 2002, https://www.theguardian.com/education/2002/dec/20/highereducation.uk1. La nostra versione ci piace di più.

52. Bich L., et al., “Biological Regulation: Controlling the System from Within”, Biology and Philosophy, 2015, https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-01185296